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al testo di Marco Giampieri
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Scivola il treno nelle vuote stazioni cercando la vita trafitta di lato nel deserto dei bar e dei fossi prima pieni d’umori e d’ironiche sentenze. L’ora non è precisa e neanche il destino. Cinzia si ricorda il gracidare il sudore intriso d’alcool nella nebbia quando la via Emilia svapora nel grigio diesel del mattino. L’ora è ferma tra i mattoni rossi a terra deja vu distratto e mai affrontato forse il vento deve ancora lasciare la sua traccia speriamo gridando un altro blues tra le tende bagnate. Aspetterà il prossimo treno che passerà come il sangue e forse qualcuno arriverà tra l’Emilia e il fragore dei sogni in quelle stazioni a filo dei campi come quando era bambina Dio! Non ci sono abbastanza canali per questo mare nero di stelle non c’è un silenzio più duro di questo abbandono di gente. Cinzia vive in quella strada dritta e stanca di macerie tra binari di cristallo vivo e dolore che non ricordava. |
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